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La Torre Pendente di Pisa

Torre Pendente di Pisa

La Torre Pendente di Pisa

“Pisa con la sua torre pendente, il suo Duomo che somiglia a quello di Santa Sofia, mi dà l’idea d’una città orientale” così Lord Byron descriveva Pisa, la seconda città toscana più visitata, dopo Firenze. Questa città deve la sua fama alla Torre Pendente, inclinata da più di 700 anni, per l’esattezza 701 nel 2019. La Torre con le sue 14.453 tonnellate, alta 56 metri e dotata di 8 piani e 7 campane, si mostra ai turisti che provengono da tutto il mondo in tutta la sua particolare e inusuale bellezza.

Perché la Torre di Pisa pende?

La Torre ha resistito al crollo in tutto questo tempo grazie al fenomeno chiamato “Interazione dinamica suolo struttura”. Il suolo morbido di argilla ha ceduto prima del completamento della pesante struttura facendola inclinare di 5 gradi ma l’ha anche aiutata a rimanere in piedi durante i terremoti. Questo perché la forza che viene prodotta da un terremoto viene scaricata grazie a un movimento assiale che viene prodotto lungo tutta la colonna della Torre. L’ironia ha voluto che la causa della pendenza sia proprio la sua salvezza. Gli esperti di ingegneria sismica che costantemente la studiano sostengono che questa rimarrà in piedi per altri 300 anni.

La Torre si trova in Piazza del Duomo, anche chiamata Piazza dei Miracoli e il nome le calza proprio a pennello, ma che sia un miracolo o una questione di fisica la Torre appare intatta, anche dopo gli aggressivi e minacciosi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Molto probabilmente la Torre non avrebbe suscitato molto interesse senza la sua pendenza anche se sarebbe stata comunque un’elegante Torre dotata di graziosi merletti e ampie bifore.

Chi ha costruito la Torre di Pisa?

I lavori per la costruzione della Torre di Pisa iniziarono nel 1173 e si protrassero per oltre due secoli. Non è molto chiara la paternità dell’opera, si dice che ad iniziare il progetto sia stato l’architetto Diotisalvi, ma si dice anche che potrebbe essere stato l’artista Bonanno Pisano, ma sappiamo per certo che la Torre cominciò ad inclinarsi durante la costruzione del terzo piano, e siccome si temeva il suo crollo vennero sospesi i lavori, ripresi solo anni dopo.

Gli ultimi cinque piani della Torre sono stati costruiti con una curvatura contraria alla pendenza. Tutta la struttura è circondata da piccole logge con archi a tutto sesto, coordinati con la facciata dell’adiacente Duomo, questo perché la Torre era stata concepita come campanile della cattedrale. Vi furono collocate sette campane, ognuna con il proprio nome, Assunta, Crocifisso, Dal Pozzo, Pasquereccia, San Ranieri, Terza, Vespruccio. L’Assunta è quella più grande, mentre la Pasquareccia, è la più antica, alla sua origine si chiamava Giustizia e si trovava nel Palazzo di Giustizia, veniva suonata per avvisare della morte dei traditori.

Il campanile è formato da due stanze, la prima si trova alla base della Torre, chiamata Sala del Pesce, e la seconda è la cella campanaria. Al centro, un’apertura permette di vedere il pianterreno della Torre. È possibile raggiungere la cima della Torre affrontando 276 scalini in tre rampe di scale a chiocciola, dove, durante la salita, si può percepire la pendenza della Torre, percorso fortemente sconsigliato a coloro che soffrono di vertigini.

Nel 1838 all'architetto Alessandro Gherardesca fu affidato l’incarico di riportare in luce il primo ordine del monumento, ceduto nel terreno nel corso dei secoli a causa del sollevamento del suolo. Venne cercata di aspirare con delle pompe l’acqua che aveva provocato il cedimento, ma ciò provocò un abbassamento della terra accentuando la pendenza della Torre.

Nel 1908 venne istituita una commissione per monitorare la Torre e nel 1935, Giovanni Girometti isolò la base della Torre tramite 92 tonnellate di cemento, eseguendo 391 fori obliqui, ma questo peggioro ulteriormente la situazione. Nel 1973 venne realizzata un’opera che prevedeva l’applicazione di un contrappeso per ovviare all’inevitabile crollo. Nel 1990 vennero posti alle estremità dei contrappesi di piombo di circa 900 kg che fornirono un notevole contributo alla tutela del campanile. Nel biennio 1999-2001 venne attuata un’escavazione del terreno sottostante rimuovendo i sostegni che fino a quel momento avevano scongiurato un possibile crollo, ma eliminando buona parte del terreno la pendenza della Torre venne ridotta di 0,5°.

Nel 2011 sono stati collocati sotto al terreno dei sensori che rilevano la variazione del suolo. Recentemente è stato notato che la pendenza della Torre rimane invariata a 4°.

Visita alla Torre di Pisa

La Torre può essere visitata lungo tutto l’arco dell’anno, ma dato il clima mediterraneo della Toscana, che presenta forti piogge nell’inverno e caldo afoso nell’estate, noi consigliamo il periodo primaverile, così da agevolare una più piacevole visita della città.

Quello che sicuramente vi conquisterà della Torre sono le scale a chiocciola, che vi sapranno coinvolgere grazie alla loro naturale inclinazione. Una volta raggiunta la vetta, invece, sarà facile rimanere incantati dal panorama.

Sono possibili pacchetti di visite guidate in gruppi verso la Torre e la Cattedrale, ma è possibile accedervi anche autonomamente.

Di seguito il link agli orari aggiornati della Torre e i relativi costi di ingresso: http://www.torredipisa.com/it/orario-torre-di-pisa.html

La Torre di Pisa nel mondo

Se qualcuno ci dice “casa” pensiamo alla figura di una casa, della nostra abitazione, pensiamo a quattro mura e un tetto, una porta robusta di ingresso e magari due grandi finestre, allo stesso modo se ci dicono “cane” nella nostra mente si forma automaticamente e involontariamente la figura di un cane, in modo immediato, di razza o meticcio che sia, vecchio o giovane, piccolo, medio o grande, e così se in una conversazione emerge il nome “Pisa”, la cosa a cui pensiamo è la Torre Pendente, associamo subito quel nome a quell’opera architettonica, perché per noi la Torre è l’immagine di Pisa, e questo avviene in tutto il mondo, perché la Torre è il simbolo della città, è il motivo di orgoglio del popolo pisano.

Da sempre ammirata nel corso dei secoli e citata spesso in molte opere, il monumento è preso oggi d’assalto da una moltitudine di turisti che si affrettano a fare l’ormai nota foto alla Torre, che consiste nel simulare il sorreggere il peso di essa o, spostandosi dal lato opposto, di spingerla per farla crollare. Quasi un rito se si passa da quelle terre, un rito che strappa sinceri sorrisi a chiunque accorra a visitare la Torre.

Vi auguriamo di passare in quel di Pisa e vi lasciamo con un’altra citazione, questa volta di Gianni Rodari:

“Per caso, quella sera, c’era la luna. (Anzi, non per caso: c’era perché ci doveva essere). Al chiaro di luna la Torre era così bella, pendeva con tanta grazia, che il professore rimase lì estatico a rimirarla e intanto pensava: – Ah, come sono belle, certe volte, le cose sbagliate! -“ .

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